Parco delle Mura Magno Greche

Comune di Taranto (TA)

dicembre 2021
Grazie alla collaborazione con:
Wind Tre S.p.A
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Descrizione progetto/intervento

L’ottavo progetto di Arbolia ha preso il via a Taranto ed è nato dalla collaborazione con il Comune di Taranto e WINDTRE, operatore mobile numero uno in Italia e tra i principali gestori alternativi nel fisso.  

Attraverso questa iniziativa verranno messe a dimora più di 1.000 alberi all’interno del Parco archeologico delle Mura Magno Greche, un’area di grande interesse storico nei pressi del centro cittadino.

Benefici sociali e ambientali

La nuova area verde permetterà di assorbire fino a 258 tonnellate di CO2 in 20 anni e 2.506 Kg di PM10 all’anno. A fronte dell’importanza archeologica dell’area interessata, i lavori saranno supervisionati da un team di archeologi.

Specie utilizzate

La scelta delle specie per l’imboschimento è stata effettuata considerando le caratteristiche del suolo e del clima dell’area interessata.

Sono stati messi a dimora

ALBERI:

  • Leccio, 317
  • Bagolaro, 158
  • Pino Domestico, 158
  • Platano, 79
  • Albero di Giuda, 79

ARBUSTI:

  • Corbezzolo, 54
  • Lentisco, 52
  • Scotano, 50
  • Alloro, 40
  • Ilastro Comune, 37
  • Agnocastro, 37

(*) Il valore di assorbimento della CO2 è calcolato su un periodo di vita dell’impianto di afforestazione di 20 anni e tiene conto delle specificità del singolo progetto e delle principali regioni climatiche presenti in Italia.

Il calcolo è stato eseguito sulla base di uno studio commissionato da Arbolia all’Università della Tuscia e che ha riguardato la creazione di un database contenente informazioni relative alla crescita, nonché caratteristiche ambientali e stazionali rilevate da documentazione scientifica per le specie forestali maggiormente utilizzate negli impianti di afforestazione in Italia.

La metodologia proposta in ambito internazionale e utilizzata per il calcolo considera la conversione di terreni non boscati (praterie, coltivi, altro) in boschi come previsto dalle Linee Guida dell’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change (2006), rispetto ai cambiamenti nelle quantità di carbonio che si sarebbero osservati in assenza delle attività del progetto stesso (baseline).

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