Progetto Lecce

Comune di Lecce,

Orto Botanico del Salento 

marzo 2021
Grazie alla collaborazione con:
Enereco, Ediltunnel, Almaroma, AC Advocacy & Communication
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Descrizione progetto/intervento

Il secondo progetto di Arbolia ha preso il via in Salento ed è nato dalla collaborazione con il Comune di Lecce e la Fondazione per la gestione dell’Orto Botanico Universitario - Orto Botanico del Salento.

Attraverso questa iniziativa sono state messe a dimora circa 4.000 piante appartenenti a circa 30 specie arboree e arbustive autoctone, in un’area di tre ettari di proprietà del Comune e della Fondazione.

Le aziende che hanno contribuito a rendere possibile il progetto attraverso l’adozione di piante sono Enereco (2.250 piante), Ediltunnel (1.500), Almaroma (200), AC Advocacy and Communications (50).

Benefici sociali e ambientali

Si tratta del primo grande progetto di forestazione urbana con lo scopo di rinaturalizzazione, secondo modelli vegetazionali tipici, di un’area all’interno dell’Orto botanico del Salento.

Il nuovo bosco sarà in grado di assorbire fino a 123 tonnellate di CO2 e 2.652 kg di PM10 all'anno.

Specie utilizzate

Le aree sono state studiate e definite di concerto con la Fondazione Orto Botanico ed il Comune di Lecce, mediante un approccio tecnico-scientifico con lo scopo di ricreare 7 habitat tipici del Salento: Pineta, Sughereta, Calliprineto, Lecceta, Bosco termoigrofilo, Macchia/Gariga, Querceto mesofilo.

Sono stati messi a dimora

ALBERI

  • Leccio, 500 piante
  • Quercia spinosa, 599 piante
  • Fragno, 46 piante
  • Sughera, 61 piante
  • Quercia vallonea, 46 piante
  • Quercia virgiliana, 140 piante
  • Bagolaro, 72 piante
  • Frassino ossifillo, 18 piante
  • Orniello, 34 piante
  • Pino d’aleppo, 283 piante
  • Carrubo, 23 piante
  • Olmo campestre, 18 piante
  • Pioppo bianco, 18 piante
  • Pioppo nero, 9 piante

ARBUSTI

  • Corbezzolo, 277 piante
  • Cisto infestus, 260 piante
  • Cisto femmina, 235 piante
  • Cisto marino, 235 piante
  • Viburno, 112 piante
  • Ligustro, 59 piante
  • Rosa di San Giovanni, 100 piante
  • Lentisco, 364 piante
  • Terebinto, 37 piante
  • Cornetta dondolica, 27 piante
  • Sanguinella, 26 piante
  • Pero mandorlino, 88 piante
  • Erica arborea, 97 piante
  • Erica forkalii, 119 piante
  • Biancospino, 75 piante
  • Agnocasto, 18 piante

(*) calcolati considerando lo sviluppo delle piante sui 20 anni sulla base dei seguenti studi bibliografici:

Studio condotto dalla Regione Toscana “linee guida per la messa a dimora di specifiche specie arboree per l’assorbimento di biossido di azoto, materiale particolato fine e ozono” in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell'ambito del programma 'MOnitoring ozone injury for seTTing new critical LEvelS' ('Mottles').

Ricerca condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche svolto presso l’Istituto di Biometeorologia di Bologna che considera 31 specie tra specie arboree e arbustive.

Ricerca condotta nell’ambito del progetto Qualiviva, che ha visto come capo-fila l’Associazione Vivaisti Pistoiesi e come partner AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio), CNR-IPSP (Consiglio Nazionale Ricerche – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante), CREA-VIV (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria - Unità di ricerca per il Vivaismo e la gestione del Verde ambientale ed ornamentale), DiSPAA - Università di Firenze (Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente), Fondazione Minoprio, Scuola Agraria del Parco di Monza oltre a Piante e Fiori d’Italia e Consorzio Florovivaisti Lombardi, che considera 103 specie da utilizzare in ambito urbano, anche per quanto riguarda l’assorbimento di CO2.

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